Il segreto del successo di Morrolinux – Parte 1: dagli inizi

Come abbiamo recentemente annunciato su questo stesso sito, Morrolinux ha firmato con il Linux Professional Institute (LPI) come nuovo Platinum Training Partner (ATP) per l’Italia.
Morrolinux è un progetto individuale che fornisce formazione online su tutto il mondo GNU/Linux e sull’IT tramite Udemy, creando contenuti con strumenti open source di video-editing e occupandosi di tutto il setup, il design, lo sviluppo, la curatela e la promozione di un canale YouTube che può vantare, al momento in cui scriviamo, quasi 65k iscritti.
In questa serie in due parti, il Community Manager di LPI, Massimiliano “Max” Roveri, che ha partecipato alla finalizzazione della partnership, intervista il protagonista del successo di Morrolinux, ovvero Moreno Razzoli, per condividere questa incredibile storia di successo della comunità Linux e Open Source italiana.
Ciao, Moreno, e grazie per parlare con noi di LPI, oggi. Tu sei una voce molto importante nella comunità Linux italiana e, oltre a questo, hai recentemente deciso di diventare un partner LPI. Abbiamo pensato che la comunità LPI anche al di là dell’Italia sarebbe stata interessata alla sua storia. Iniziamo quindi non con una domanda, ma con “la” domanda. In che modo Linux ha cambiato la tua vita? Come e quando è iniziato questo cambiamento?
Chiunque abbia provato a usare Linux come sistema operativo principale sul proprio PC sa che non sempre tutto funziona, o funziona bene come vorremmo, soprattutto su un desktop. Questo è stato il paradosso che ha cambiato la mia vita (in meglio!) nel lungo periodo. Ho installato la mia prima distro nel 2008: la nuovissima e scintillante Ubuntu 8.04, che è stata un grande passo avanti per GNU/Linux  in termini di usabilità per un principiante (tale ero all’epoca), ma ancora lontana dall’essere perfetta… mi sono imbattuto, come tantissimi altri, in mille problemi.
Ok, e come hai affrontato questi problemi?
Anche le cose più essenziali che avevo sempre dato per scontate non funzionavano; non riuscivo a trovare il pannello di controllo e non capivo come usare il terminale. Spesso mi arrabbiavo, ma ero così affascinato e attratto dal sistema operativo che presto mi resi conto di aver abbandonato Windows per sempre. La mia transizione non è stata graduale, ma una vera e propria doccia fredda. Poco dopo, decisi di formattare la partizione di Windows per fare spazio a una nuova installazione di Linux.
E… cosa è successo?
Beh, formattavo spesso. A volte la scheda audio o il microfono non funzionavano, quindi seguivo guide a caso, copiavo cose da blog e forum senza nemmeno leggere i post e incollavo comandi che non capivo nel terminale. Inutile dire che la maggior parte delle volte mi ritrovavo con un sistema ancora più malmesso di prima.  Poi formattavo. Di nuovo. Oppure cambiavo distro finché non trovavo quella su cui il microfono funzionava. Per un po’ ho usato Mandriva solo per questo motivo. Non mi piaceva nemmeno KDE, ma allora non avevo idea che l’ambiente desktop potesse essere modificato… 
Continuando a creare problemi e a formattare per “risolvere” i problemi, ho imparato a essere paziente, e che prendersi il tempo per leggere e capire quello che si sta facendo è l’unica strada da percorrere. A poco a poco, ho imparato a usare i motori di ricerca in modo efficace, a formulare le domande in modo corretto e comprensibile e a risolvere alcuni problemi con l’aiuto dei forum.
Al 5 dicembre 2008, il mio unico pensiero era quello di diffondere il Verbo, far sapere al mondo che esisteva un sistema operativo straordinario chiamato “GNU/Linux” che, anche se questo non lo sapevo ancora, avrebbe cambiato per sempre il mio modo di concepire l’informatica.
Sembra una bella sensazione…
Infatti! Ero in cima alla curva di Dunning-Kruger. Avevo appena imparato un paio di comandi da terminale, ma mi sentivo come Neo in “Matrix”. Era arrivato il momento di aprire un canale YouTube.
Nei mesi successivi, ho iniziato a pubblicare video tutorial sulle cose che avevo imparato. Lavorando su queste esercitazioni, ho scoperto la mia passione per l’insegnamento: non solo stavo contribuendo a una buona causa (la dominazione del mondo con GNU/Linux!), ma stavo anche aiutando altre persone a comprendere intuitivamente concetti complessi in maniera naturale e intuitiva. L’uso di Linux mi ha insegnato anche l’arte di arrangiarsi. A volte le cose non sono così rifinite come in altri sistemi operativi, ma questo non è un qualsiasi altro sistema operativo!
Il software libero è un po’ come una tela che non viene mai completata. Non ti piace qualcosa? Si può cambiare. Hai bisogno di una particolare funzione? Puoi creartela da solo! Gli utenti di Linux sono instancabili risolutori di problemi e questo alle aziende piace molto. Se sei il tipo di persona che impara meglio facendo, il panorama F(L)OSS è il tuo paradiso. Ho perso il conto di quanti progetti ho adattato alle mie esigenze specifiche nel corso del tempo, ma alcuni dei più importanti li ho condivisi su YouTube e spero che ispirino coloro che mi seguono a trattare questi progetti come ho fatto io: Usalo, rompilo, miglioralo. Poi, rompilo di nuovo!
Vuoi darci un’idea del tuo canale YouTube?
Nei miei video voglio il più possibile trasmettere al pubblico l’entusiasmo che provo quando faccio una scoperta o risolvo un problema del mondo reale utilizzando il software. Ecco perché raramente pianifico i miei contenuti o passo del tempo nella fase preliminare: I miei video di maggior successo sono quelli in cui passa il minor tempo possibile tra l’idea e la sua realizzazione. Quando si tratta di trasmettere entusiasmo, il mio mantra è: batti il ferro finché è caldo!
Il tuo canale è ormai prossimo ai 65k iscritti. Ti senti un influencer? E se sì, che cosa significa essere un influencer nel mondo Linux?
Ho sempre trattato il mio canale come una sorta di show su ciò che mi appassiona nel mondo dell’informatica, con una certa attitudine alla concretezza. Quando pubblico un video, il mio unico obiettivo è quello di far conoscere l’argomento al maggior numero di persone possibile e magari far appassionare qualche persona in più. Non so se questo mi renda un influencer – non mi sono mai considerato tale – ma c’è un elemento di “influenza” in quello che faccio perché i miei video spesso riflettono il mio punto di vista. Non è raro che qualcuno in Italia scopra Linux guardando uno dei miei video o inizi il suo viaggio nel F(L)OSS a partire dalle risorse che pubblico sul mio canale. Sono sempre attento a usare una terminologia accessibile e un linguaggio inclusivo. Tuttavia, la causa che mi sta più a cuore è sfatare i falsi miti su GNU/Linux e sul software libero in generale.
Immagino che il rapporto che hai con la tua comunità sia principalmente di tipo digitale: Hai qualche storia “speciale” legata alle interazioni che hai avuto con essa? E hai avuto qualche occasione di interagire con la tua comunità nel mondo reale?
Qualche mese fa ho iniziato a cercare un alloggio a Milano, dovendo trasferirmi per motivi di lavoro. Ne avevo parlato in uno dei miei video e una persona si è offerta di aiutarmi nella ricerca. Ci siamo scambiati qualche messaggio e, dopo il trasloco, ci siamo incontrati per una chiacchierata davanti a un caffè. Mauro (non è il suo vero nome) mi ha fatto subito sentire il benvenuto in un contesto nuovo e inesplorato, ed è stato davvero incoraggiante fare la sua conoscenza. Prima di andarsene, mi ha detto: “Sono io che devo ringraziarti. Grazie ai tuoi corsi mi sono certificato, ho superato i colloqui tecnici in una importante azienda e ho lasciato il vecchio lavoro che mi stava uccidendo moralmente e professionalmente”. Queste parole risuoneranno con me per molto, molto tempo.
L’altra faccia di Morrolinux è la tua attività su Udemy, dove gli utenti possono trovare i tuoi corsi per le certificazioni LPI. Qual è il tuo approccio nella progettazione dei corsi? E come colleghi i materiali relativi allo studio degli esami LPI al tuo canale YouTube?
Nel progettare i corsi cerco sempre di mettermi nei panni di un principiante. Tutti siamo stati neofiti a un certo punto: nessuno sa tutto, ed è facile dimenticare questa fase di dubbi e difficoltà.
Io non faccio eccezione, ma ho il vantaggio di avere sempre una grande comunità che mi sostiene: per esempio l’nterazione dei commenti su YouTube o sul gruppo Telegram (morrolinux > /dev/null), dove è facile trovare persone di ogni età, provenienza ed esperienza che si scambiano opinioni, consigli e informazioni, ma anche che chiedono, o forniscono, aiuto.
È il feedback costante e l’attività della comunità che mi aiutano a rimanere vicino alle esigenze degli utenti più inesperti e, allo stesso tempo, a trovare argomenti più interessanti invece per gli utenti più esperti.
Ogni mio video contiene qualche elemento di amministrazione GNU/Linux, dall’avvio di un servizio alla modifica delle impostazioni di fstab o grub e così via. Per esempio, quando condivido con la comunità l’ultima trovata o il progetto che ho realizzato, spesso approfondisco anche come l’ho realizzato.
In questo modo, non mi limito a fornire idee, ma le applico e le contestualizzo, il che, a mio parere, è fondamentale. Poiché il programma LPI è, in definitiva, un manuale completo e ben strutturato per l’amministrazione di un sistema GNU/Linux in tutti i suoi aspetti, è naturale che gli argomenti che tratto vadano di pari passo con il programma di certificazione LPI. Ma ciò che rende così accessibile il mio canale è che per capire i miei video non è necessario seguire i miei corsi, perché cerco sempre di fornire le nozioni di base direttamente all’interno di ogni video.
Ovviamente, acquisire nozioni qua e là, da una serie di video su YouTube non è il modo migliore per imparare un argomento così vasto e ottenere una solida base. Ma in affiancamento i miei corsi servono proprio a questo.
 

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