VR, AR, mondi virtuali sono stati uno dei principali obiettivi dell’industria informatica per un certo tempo, generando molti dispositivi costosi e un picco di interesse nei primi anni 2000Second Life. I miglioramenti negli effetti visivi e in altri aspetti della tecnologia negli ultimi anni suggeriscono che la VR/AR è davvero pronta per una svolta.
Quando il Linux Professional Institute è venuto a conoscenza di Vircadia, un progetto di metaverso free e open source, LPI ha subito deciso di supportarlo. Vircadia crea una piattaforma per i mondi virtuali, che grandi aziende come Microsoft e Facebook (ora Meta) stanno trattando come una fase successiva cruciale nell’esperienza dell’utente, ma seguendo la filosofia e i principi dell’open source.
Se la VR/AR rimanesse solo proprietaria, il suo progresso sarebbe limitato e mancherebbe un contesto software che desse la massima priorità all’esperienza dell’utente finale. Il progetto Vircadia è nato proprio con questo in mente. In questa intervista, Andy Oram chiede a Kalila Lakeworth, fondatrice e leader del progetto, di condividere la storia e i progressi di Vircadia.
In che modo l’esperienza VR sul web differisce da quella su un dispositivo dedicato, a parte una certa perdita di esperienza immersiva? Vircadia funziona in modo simile in entrambi gli ambienti?
Per cominciare, l’esperienza sul web sarà abbastanza semplice ma interattiva. Con WebGPU si può potenzialmente abilitare un’elaborazione grafica più sofisticata, accelerare i tempi di risposta e aprire possibilità di grafica 3D dando alle applicazioni basate su browser l’accesso alle GPU. Con il progredire dello sviluppo e la maturazione di caratteristiche come WebGPU, mi aspetto che saremo in grado di portare il web e le esperienze native a condividere parità di caratteristiche.
Di quanto background ha bisogno un utente per creare o modificare un mondo in Vircadia?
Tutto dipende dalla complessità e dal dettaglio del mondo desiderato. L’interfaccia utente per la creazione del mondo è probabilmente familiare ai costruttori di mondi che provengono da piattaforme sociali virtuali già esistenti. Stiamo lavorando per costruire un mercato di contenuti per alleggerire il carico. Tuttavia, per un mondo veramente su misura, avere esperienza nello scripting e nella modellazione sarà molto prezioso.
È stato difficile trovare collaboratori per Vircadia? Come avete promosso il progetto, come avete fatto a raggiungere e motivare i collaboratori?
È stato molto difficile: è il problema che la maggior parte dei progetti open source, ne sono sicura, si trova ad affrontare. La promozione generalmente era solo tramite il passaparola, ma l’ho trovato insufficiente. Lottare contro il controllo delle grandi corporazioni e della loor influenza sui mondi virtuali è un argomento caldo grazie alla crescita esplosiva dell’industria, alimentata in parte da Meta. Una strategia che ha funzionato bene è stata quella di avvicinarsi alle comunità di sviluppatori e appassionati come quella che circonda Linux.
Come è arrivato il vostro progetto all’attenzione di LPI, e come LPI vi ha aiutato? Il supporto è stato solo finanziario o ha incluso altro, come pubblicità e logistica?
Dopo uno dei primi grandi annunci pubblici di Vircadia su Reddit, LPI si è messa in contatto con noi. LPI si è offerta di collaborare e assistere con la pubblicità e le sovvenzioni. Siamo sempre alla ricerca di modi per espandere l’accessibilità ai mondi virtuali open source, quindi quando LPI ha approvato la nostra richiesta di una sovvenzione per costruire l’infrastruttura necessaria per abilitare il supporto web, siamo stati molto contenti. Essendo LPI un’organizzazione piuttosto estesa, le cose sono state molto più facili di quanto mi aspettassi.
Quali altre organizzazioni hanno fornito supporto?
Abbiamo lavorato e stiamo lavorando con molte organizzazioni per costruire e mantenere mondi virtuali alimentati da Vircadia. Per esempio, abbiamo allestito mostre d’arte per organizzazioni non-profit, creato mondi commerciali per la simulazione di prototipi e vetrine, e costruito e ospitato conferenze di startup in collaborazione con i governi di Taiwan, Giappone e India; potrei continuare all’infinito, ma per essere breve, organizzazioni e compagnie di ogni tipo stanno trovando in Vircadia un utile interlocutore e noi riceviamo supporto per aiutarli a coprire le loro esigenze.
Cos’è il “metaverso” e dove si colloca Vircadia al suo interno?
Il metaverso è diventato rapidamente una parola d’ordine, ma anche prima la gente ha sempre frainteso che cosa sia il metaverso e che cosa non lo sia. Il metaverso è definito come un mondo virtuale, ma per me è molto più grande di un singolo mondo, o anche di un insieme di mondi. Prendete per esempio “internet” – è un concetto onnicomprensivo di una più ampia rete astratta di entità. Come tale, penso che il “metaverso” sia lo stesso concetto, ma per i mondi virtuali. Secondo me, il metaverso è il culmine di tutti i mondi virtuali costruiti nella rete, in questo caso internet.
Vircadia fa parte del livello di infrastruttura del metaverso. Non stiamo cercando di costruire VRChat o Horizon. Vogliamo essere il middleware che va in quelle piattaforme, così come in giochi e altre esperienze. L’infrastruttura scalabile di Vircadia fornisce tutto, dalla simulazione alle economie per i mondi virtuali ed è matura per supportare l’inevitabile metaverso pieno di milioni di mondi.
Chi ha pensato a questo progetto e quando? Ha attraversato varie fasi e trasformazioni, come spesso accade per molti progetti?
La storia di Vircadia può essere fatta risalire ai primi anni 2000. Philip Rosedale ha originariamente creato Second Life, che era ed è ancora piuttosto popolare. In seguito, ha fondato High Fidelity. La piattaforma è stata costruita con alcune tecnologie all’avanguardia, ma ha avuto i suoi alti e bassi e alla fine è stata abbandonata nel dicembre del 2019. È stato a quel punto che avevo deciso di prendere la mia build e adottare il progetto nella sua interezza; così è nato Vircadia. Ora, per arrivare al punto in cui siamo oggi, abbiamo attraversato molti momenti difficili. Niente di tutto questo è stato facile, né mi aspetto che lo sia man mano che ci spingiamo oltre per far crescere l’ecosistema di Vircadia.
Puoi paragonare brevemente Vircadia al Metaverso di Meta?
Vircadia è un ecosistema metaverso open source; quello di Meta è proprietario. Vogliamo permettere la creazione non di migliaia, ma di milioni di mondi virtuali indipendenti. Più mondi significa più concorrenza e quindi più nicchie soddisfatte e un più alto standard di qualità su tutta la linea. Stiamo gettando le fondamenta FLOSS per permettere la libertà di scelta di ogni utente nel metaverso e siamo in grado di farlo con il supporto di amici come LPI.
Informazioni su Kalila Lakeworth:
Kalila è la fondatrice e Project Lead dell’ecosistema di metaverso open source Vircadia. Il suo obiettivo principale è quello di aiutare le persone a rendere la propria vita migliore, garantendo loro la libertà di scelta dei mondi virtuali.